ilcalcioelosportdiunavolta: settembre 2012

Cerca nel blog

martedì 25 settembre 2012

Zeman il moralizzatore

Sembra che un ciclone si sia abbattuto sul monotono campionato di calcio di serie A 2012-2012: Zdenek Zeman. Non tanto per i risultati sportivi conseguiti dal boemo alla guida della squadra di calcio della AS Roma, in quanto il suo è ancora un progetto di squadra allo stato embrionale, ma soprattutto per le continue esternazioni del mister che un po' alla volta hanno toccato nell'ordine: la Juventus, Conte, le squadre milanesi, il presidente Abete, il Cagliari ed il presidente Cellino. Oggi è toccato al redivivo ex giovatore juventino Ciro Ferrara, ora mister della neopromossa Sampdoria, farne le spese in un conflitto verbale che non può avere altro vincitore che l'ironia tutta boema del sessantenne Zeman.
Sembra che uno spirito di rivalsa si sia impadronito del buon Zdnek, dopo anni trascorsi a masticare amaro, tra esilio involontario e nuova gavetta sui campi di calcio della Lega Pro, vedi Foggia, e poi nella cavalcata trionfale dello scorso anno a Pescara. Ora, dopo anni di silenzio, di profilo basso, Zeman ha deciso di togliersi tutti i sassolini dalle scarpe, farà bene o farà male, solo il futuro lo potrà dire, ma certo sulla dignità dell'uomo nessuno potrà discutere.
Meditate gente, meditate....

giovedì 20 settembre 2012

Milanesi in confusione

Il campionato di calcio di serie A 2012-2013 rischia di passare alla storia come quello in cui le due squadre milanesi appaiono impegnate più alla ricerca di se stesse che del super favorito team juventino.
Sia il Milan che l'Inter, dopo aver ceduto parti importanti della propria storia sportiva recente, devono ora ricostruire un'idea di gioco, recuperare lo spirito vincente che ne ha fatto i team leaders dell'ultimo decennio, in concomitanza con lo scandalo di calciopoli e la decimazione della truppa juventina. Queste difficoltà sono risultate evidenti in campionato, specialmente per il gruppo di mister Allegri, ed anche nelle competizioni europee, dove sia Milan che Inter hanno siglato un pareggio all'esordio casalingo con molte ombre e poche luci. Ad essere più precisi, dobbiamo riconoscere che la situazione del Milan è ceto più seria di quella interista sia per la scarsità di risultati sia per il forte dissidio interno tra team tecnico e gruppo dirigente (vedi dissapori tra Allegri e Galliani).
Se il trend di risultati e di gioco evidenziato in questa fase iniziale dovesse continuare per tutto l'arco della stagione, di certo il compito della Juventus di bissare la vittoria dello scudetto sarà molto facile.


mercoledì 19 settembre 2012

Il miracolo dei bravi ragazzi di mister Torrente

C'era una volta una squadra di calcio di ragazzi strapagati. 
Certo, non a livelli delle grandi del calcio italiano ed europeo, ma strapagati quanto basta per credere che gli stessi giocatori avessero la voglia e l'orgoglio di versare sudore e lacrime per i propri colori sociali. C'era una città che osannava questi beniamini, tifosi che erano scesi in piazza in centomila per accoglierli al ritorno dalla trasferta decisiva e vittoriosa che siglava il ritorno della squadra della propria città nell'olimpo del calcio che conta. E poi? 
Poi c'era un'altra squadra che vinse, convinse, guadagnò la copertina di tanti giornali, con giocatori ancor più strapagati, con un altro allenatore, ma la città era stessa, i tifosi erano gli stessi, ma i giocatori no, non erano più gli stessi.. qualcosa di brutto era successo e la cosa diventò evidente l'anno successivo quando le lacune morali e caratteriali presero il sopravvento, quando il simbolo di quel marciume ebbe la faccia tosta di presentarsi più volte in tv, quando i rappresentanti del tifo organizzato ormai erano più organizzati nelle sale scommesse che in altro, ma la città era la stessa ed i veri tifosi erano gli stessi.
Ora, dopo un anno che definirei di purificazione, di giusto desiderio di lasciar scivolare lo schifo che qualcuno aveva osato insinuare nei colori sociali della propria squadra, bene, ora si intravede la luce della rinascita.
La banda dei bravi ragazzi del mister Torrente merita l'appoggio della città e dei veri tifosi che incitano la propria squadra al di là delle questioni societarie, politiche ed economiche.
Il miracolo è a portata di mano, non lasciatelo sfuggire.

lunedì 10 settembre 2012

Si suicida Vittorio Colò, decano dello sport italiano

Non sopportava più l'idea di non poter correre, di non poter praticare sport. 
A 101 anni, Vittorio Colò, si è tolto la vita lasciando un biglietto: "Voglio morire". Da sei anni aveva abbandonato l'atletica, dopo quasi 80 anni e dopo aver subito un'operazione alla gamba. Ma il decano degli atleti italiani non si era mai rassegnato ed era piombato, nell'ultimo periodo, in una profonda depressione. Lo sport però gli mancava e allora ha deciso di farla finita.
Dopo una carriera formidabile nell'atletica fatta di tanti titoli, tra cui i mondiali vinti a più di 90 anni nel 2004 in Germania (salto in lungo, in alto, triplo e 60 metri piani) e il titolo nel salto in lungo del 2005, è arrivata la malattia. Le gambe, troppo deboli, non gli consentivano più di fare atletica. Anche dopo l'intervento (per un'aneurisma all'arteria femorale) aveva sperato di poter tornare a correre, ma una volta capito che la sua carriera sportiva non poteva più riprendere, ha perso la voglia di vivere.

Nella giornata di domenica  Vittorio Colò, dopo aver assistito alla messa nella chiesa vicino a casa sua, si è puntato la pistola alla testa e ha sparato. A casa aveva lasciato un biglietto: "Voglio morire", accompagnato da un racconto in cui spiegava di non poter andare avanti così, senza sport, senza sentirsi veramente "vivo".
Fonte www.sportmediaset.mediaset.it

martedì 4 settembre 2012

Che bella sorpresa

Permettetemi una divagazione.
Una volta tanto voglio essere partigiano e pensare alle cose del mio orticello.
La squadra di calcio della mia città, la Bari, nonostante la penalizzazione dei 5 punti per le note vicende del calcioscommesse, ha mostrato sinora carattere, voglia di vincere ed entusiasmo. 
Che sia la volta buona per risvegliare entusisasmi assopiti, maltrattati e picchiati oltremodo dalle bieche vicende dei campionati scorsi in cui mercenari senza scrupuli hanno venduto il proprio onore per rimpinguare il proprio portafogli?
Il gruppo dei ragazzini terribili del mister Torrente, ripercorrendo e speriamo migliorando quanto di buono fatto nello scorso campionato di serie B, ha vinto due partite meritatamente, giocando e mostrando vitalità. L'arrivo di un giocatore di ottimo livello come il brindisino Antimo Iunco, in grado da fungere da leader del tridente d'attacco, ha portato forza e volontà ad un gruppo che ha ritrovato il portiere Lamanna, i difensori Ceppitelli, Dos Santos, Borghese, ed i giovani Bellomo, Romizie e Galano.
Ora serve continuare sulla strada intrapresa, il cammino è lungo, difficile, ma la ricompensa per i ragazzi del progetto Torrente sarebbe la eterna gratitudine del popolo barese, che richiede solo di tornare a sognare, di credere di nuovo nei valori dello sport e dimenticare i mercenari venduti.
La città sogna una bella sorpresa.


lunedì 3 settembre 2012

That melancholy

The game of football once you could only listen to the radio or see on the football field directly on the ground without the lawn, where the greatest players risked their legs for a little money.
The football many years ago it wasn't reported on television, there wasn't the smartphone, the iPhone, the tablet and the iPad, words such as email, flash, pdf and plug-in did not exist.
Now, you have a thousand chance to see and review a movie, just download the appropriate software, the update of the latest generation and voila everything you see.
On television, the flat screen Plasma, LCD or LED has now increased the already many extraordinary possibilities with 3D technology that Samsung TVs, Philips and LG the latest offer all this and more to allow the viewer to enjoy the sight of goals of their favorite.
Yes, this is true.
But the memory of the voices of many commentators of a time that gladdened our Sundays Italian or even the Saturday of the football leagues abroad, what's left? Perhaps only the many recordings of that time that was, when the boys, as we tell our grandparents enjoyed kicking a ball rag.
That melancholy ...

domenica 2 settembre 2012

Master and servant

Cari amici,
ci re-incontriamo dopo alcuni giorni di meritato riposo al mare per parlare dello strano caso del Dottor Galliani, amministratore delegato della società calcistica A.C. Milan e dell'allenatore Mr. Allegri.
Che i due non si amassero particolarmente è dimostrato dal fatto che nessun allenatore del Milan ha dovuto subire negli ultimi anni uno smantellamento della squadra come quello subìto in questa sessione di calciomercato da Allegri. 
Vedere partire gente del calibro di Seedorf, Nesta, Ibrahimovic, Thiago Silva, Inzaghi, Zambrotta, Gattuso e Cassano per citare i migliori e più famosi sarebbe stato un colpo mortale per chiunque, figuriamoci per il mister toscano che, finora, non ha brillato per scelte tecniche capaci di ribaltare una stagione. La stagione conclusasi lo scorso maggio è indicativa del livello malsano in cui lo spogliatoio milanista era ormai caduto, un ambiente sportivo in cui ognuno faceva quello che voleva e tale stato ha portato alla perdita di uno scudetto che poteva essere bissato, considerando che la Juventus non aveva top players e l'Inter era in fase di pre-rifondazione come dimostrato dalle scelte tecniche appena avvenute in Agosto.
Ma, ciò non è bastato al signor Galliani, ha voluto pubblicamente richiamare il mister Allegri all'ordine, criticandolo per non aver detto chiaramente che il Milan punta allo scudetto. 
Scusate, ma quale scudetto? Basta ripensare alla partita della 2° giornata di serie A, Bologna-Milan 1-3: ok, il Milan ha vinto, ma contro chi? Come ha vinto? Con un raddoppio di Pazzini su cui il portiere Agliardi, peraltro bravo in altre circostanze, ma non ieri sera, ha tutte le colpe del mondo, ed il terzo gol.. con un tacco sponda-deviazione di Pazzini che ha avuto molta fortuna. 
Dal punto di vista tecnico la difesa è paurosa, il solo Bonera, in passato semplice riserva, appare l'esperto del gruppo e gli infortuni, tanti, troppi, sono di nuovo all'ordine del giorno (Boateng e Montolivo ieri sera).
Mister Allegri avrebbe fatto miglior figura a salutare il gruppo e mostrare la sua dignità, perchè credo sarà dura, molto dura per lei quest'anno. 
Se al contrario saprà trarre dalla squadra risultati e punti che la eleveranno ai primi tre posti del campionato di serie A allora sarò il primo a farle i complimenti.