ilcalcioelosportdiunavolta: 2019

Cerca nel blog

sabato 19 ottobre 2019

MotoGP Giappone: Marquez sfata anche il tabù Motegi, super Morbidelli 2°

 

Marc Marquez partirà in pole position nel GP del Giappone, quartultima tappa del Motomondiale. Il neo campione del mondo ha dominato le qualifiche a Motegi, chiudendo in 1'45''763 e tenendosi dietro le due Yamaha Petronas di un super Franco Morbidelli (+ 0''132) e di Fabio Quartararo (+ 0''181). Non brillano le Ducati di Dovizioso (7° a + 0''647) e Petrucci (8° a + 0''664), male anche Valentino Rossi, solamente 10° a + 0''795.

Fresco di conquista del suo ottavo titolo mondiale, il fenomeno di Cervera non smette di macinare record. La pole position conquistata al Twin Ring è la numero 90 in carriera, ma soprattutto è quella che lo porta a colmare un ultimo, piccolo, vuoto: Marquez può ora affermare di essere partito dalla prima casella in tutte le piste del calendario mondiale. 

Dopo gli acquazzoni della mattinata lo spagnolo ha fatto la differenza in condizioni di pista umida, regolando le due brillantissime Yamaha Petronas, ancora una volta capaci di tenersi dietro le M1 ufficiali. Franco Morbidelli ha eguagliato il miglior risultato di qualifica della sua stagione (partì 2° anche a Jerez) e sembra poter puntare a un grande risultato anche in gara, lui che non è mai andato oltre il 5° posto. Per Quartararo, invece, si è trattato della decima prima fila del 2019, ennesima conferma all'interno di una stagione più da star che da rookie.

In seconda fila partiranno Vinales con la prima Yamaha ufficiale, Crutchlow con la Honda LCR (passato brillantemente dal Q2) e Miller con la Ducati Pramac. È stata invece una giornata deludente per le Ducati ufficiali e per Valentino Rossi. Dovizioso e Petrucci, nonostante un po' di lavoro di squadra nel darsi il traino a vicenda, non sono riusciti ad andare oltre la terza fila, mentre il Dottore è scivolato addirittura in quarta, dove gli faranno compagnia le Suzuki di Rins e Mir. Splendido, invece, il 9° tempo di Aleix Espargaro con l'Aprilia, che affiancherà al via le due Desmosedici.

Scatterà in quattordicesima posizione Francesco Bagnaia con l'altra Ducati Pramac, mentre è stata l'ennesima qualifica da incubo per Jorge Lorenzo e Andrea Iannone: il maiorchino non è andato oltre il 19° tempo con la sua Honda ufficiale, mentre l'abruzzese dell'Aprilia ha chiuso addirittura 22° e ultimo, alle spalle anche del test rider Suzuki Sylvain Guintoli.

Fonte: "https://www.sportmediaset.mediaset.it/live/motori/motogp/motegi/qualifiche.shtml"

Champions League: aggiornamenti

Manchester City, Lokomotiv Mosca, Borussia Dortmund e Salisburgo: le avversarie delle italiane in Champions!!

Dopo l'ottava giornata di Serie A, per Atalanta, Juve, Inter e Napoli scatterà il momento della verità in Champions League. Nel terzo turno, infatti, per le quattro squadre italiane si preannunciano sfide in un certo senso già cruciali per il passaggio del turno. 

Ancora a zero punti, la squadra di Gasperini dovrà vedersela all'Etihad Stadium col "gigante" Manchester City, mentre i bianconeri ospiteranno la Lokomotiv Mosca. Sulla strada di Conte e Ancelotti invece ci saranno gli ostacoli Dortmund e Salisburgo. 

Match che chiudono l'andata dei gironi e potrebbero già segnare gerarchie, ambizioni e bocciature europee. Ma andiamo per ordine. La gara più complicata toccherà sicuramente all'Atalanta, che dopo essersi fatta rimontare tre gol dalla Lazio, è chiamata all'impresa contro il City senza poter contare su Zapata. 

A punteggio pieno in testa al Gruppo C, in Champions gli uomini di Guardiola finora non hanno mai sbagliato un colpo, rifilando tre gol allo Shakhtar e due alla Dinamo Zagabria (senza mai subire reti). In Premier i Citizens invece arrivano da una sconfitta contro i Wolves, poi prontamente riscattata con la netta vittoria col Crystal Palace. Risultati che confermano la potenza di fuoco del City, che comunque contro gli uomini di Gasperini potrebbero dover affrontare qualche problemino di formazione, con De Bruyne e Aguero da valutare. 

Sempre martedì allo Stadium andrà invece in scena Juve-Lokomotiv Mosca. Sfida da prendere con le pinze per i bianconeri, che dovranno affrontare una squadra in fiducia. In campionato la banda Jurij Sëmin viaggia infatti alla grande in vetta alla classifica ed è reduce da cinque successi di fila. Un ruolino di marcia importante, arrivato grazie ai gol di Krychowiak, Eder e Joao Mario, a segno nell'ultima gara vinta in trasferta contro il Grozny. Uomini che Sarri dovrà tenere particolarmente d'occhio all'Allianz Stadium per evitare spiacevoli sorprese e "blindare" il primato nel girone al termine delle prime tre gare.

Quanto invece all'Inter, l'ostacolo si chiama Borussia Dortmund. Vista la situazione di classifica nel gruppo F, per Conte è vietato sbagliare. Soprattutto perché i gialloneri nelle prime due gare hanno limitato di danni col Barcellona e piegato lo Slavia Praga senza incassare reti, mostrando solidità difensiva e mettendo in evidenza il giovane Hakimi. 

Questo in Europa. 

In campionato, invece, nell'ultimo mese la squadra di Favre ha evidenziato qualche fragilità, infilando tre 2-2 consecutivi e interrompendo la lunga striscia di pareggi solo con la vittoria col Monchengladbach. Nell'ultima gara di Bundes, inoltre, il tecnico giallonero ha escluso Jadon Sancho dal match per motivi disciplinari e non è detto che il "caso" possa già rientrare per la gara contro i nerazzurri.

Fonte: "https://www.sportmediaset.mediaset.it/calcio/championsleague/champions-come-stanno-le-avversarie-delle-italiane_10019273-201902a.shtml"

 

lunedì 12 agosto 2019

I tormentoni del mercato: da Icardi a Dybala, da Higuain a Balotelli. Ecco a che punto sono

Mancano tre settimane alla fine della sessione estiva. La situazione dei nomi più discussi

Calciomercato fa rima con appassionato, milioni fa rima con tormentoni. Ogni estate ha i suoi e per una vecchia regola di questo mondo, quelli che non si risolvono un anno vengono trascinati all’estate successiva. Mancano 3 settimane esatte al gong finale, alcune situazioni si sono risolte in maniera brillante (Lukaku), altre sono in frigorifero, altre ancora andranno avanti fino al 2 settembre. Facciamo l’appello.

Balotelli Mario: presente.
Uno come lui non può mai mancare quando si parla di situazioni complicate. Secondo le ultime notizie che arrivano dal Brasile, avrebbe comunicato al Flamengo che Mino Raiola non è più il suo procuratore. Però al momento sembra essere rappresentato da due persone diverse, una che lo spinge verso il “Fla” e un'altra che lo offre a molte società europee, anche italiane. Libero in tutti i sensi, non ha fretta e aspetta l’offerta migliore.

Cavani Edinson: assente.
Si è tirato fuori quasi immediatamente. È bastato poco, una mezza giornata di indiscrezioni su un interesse dell’Inter e pronta è arrivata la comunicazione: “Da Parigi non mi muovo”. Un anno di contratto, se qualcuno crede ancora in lui deve iniziare a corteggiarlo in prossimità della scadenza di contratto, 30 giugno 2020. Sempre ammesso che non voglia davvero tornare a casa, in Uruguay.

Chiesa Federico: assente suo malgrado.
Chissà cosa pensa ogni volta che legge il suo nome associato alla frase “resta a Firenze”. Chissà cosa pensa ogni volta che ascolta l’accento americano di Rocco Commisso. Se ci fossero ancora i Della Valle forse oggi sarebbe a disposizione di Maurizio Sarri, guadagnerebbe cinque milioni a stagione e si scambierebbe il cinque con Cristiano Ronaldo. È andata così, difficile che possa andare in un altro modo, ma si può già mettere la prima spunta ai tormentoni dell’anno prossimo.

Donnarumma Gianluigi: presente.
Si è palesato quasi all’improvviso nella classe dei tormentoni, dopo che sembrava assodata la sua permanenza in maglia rossonera. L’occasione fa il cedibile e se il Paris Saint Germain cerca un portiere – in effetti lo cerca – inevitabile per Leonardo andare a cercare dove conosce e dove sa che può trattare. Per 60 milioni il Milan o vende, si tiene Reina e trova per la metà della metà una buona alternativa.

Dybala Paulo: presente.
Si è ripresentato nel Vecchio Continente con un tutor a sorpresa, un amico di famiglia che gli fa da agente e che per questa consulenza ha chiesto al Manchester United 15 milioni. La Juventus forse è partita troppo tardi per questa avventura, forse ha sottovalutato la voglia di Paulo di tenersi la maglia numero 10 o in alternativa di mettere a posto le prossime tre generazioni della famiglia Dybala. Considerato che sarebbe “politicamente” pericoloso lasciarlo andare all’Inter, ora resta l’ipotesi Paris Saint Germain.

Higuain Gonzalo: presente ma distratto.
Se ne sta all’ultimo banco, nascosto dietro il compagno alto due metri, per non farsi interrogare. Preferisce che non gli venga chiesto se vuole andare via, comunque la prima risposta sarebbe sicuro un “no” come quello che ha già detto alla Roma. Padre e fratello hanno già parlato con l’insegnante: “Non si muove”. E per il momento non ha fatto una piega vedendo che gli è stata data la maglia numero 21 al posto della 9.

Icardi Mauro: presente.
Tormentone per eccellenza, ormai con oltre sei mesi di riprese alle spalle, con il rischio che diventi anche un cinepanettone. Fino al 10 agosto per lui esistevano solo l’Inter ed eventualmente la Juve, il 10 agosto è passato ma in cima ai suoi pensieri c’è ancora la Juve, nonostante le continue insistenze di Roma e Napoli che gli promettono il Paese dei Balocchi. Questione di famiglia, questione di orgoglio, questione di argentinità che non accetta bocciature. Forse anche questione di soldi, ma solo in secondo piano.

Neymar Junior: presente.
Il bello di questa storia è che le cifre sono quelle che fanno parlare di calciomercato anche quelli che normalmente pensano a bond e rating. Spostare Neymar significa movimentare un oceano di denaro, operazione che sono club come Barcellona, Real e Paris Saint Germain possono permettersi. Non a caso le tre protagoniste dell’affaire Neymar sono proprio loro, con il Real che dopo mesi di lavoro nell’ombra ora è uscito allo scoperto e potrebbe stendere tutti.

Pogba Paul: assente ingiustificato.
In altri tempi, Mino Raiola avrebbe inventato qualcosa. Invece l’8 agosto è scaduto i mercato inglese e Paul è rimasto lì. L’11 agosto è scattata la Premier League e Paul era lì in mezzo al campo contro il Chelsea, regolarmente. L’estate sembrava il periodo adatto per battere il nuovo record, invece c’è stato giusto il tempo per illudere un po’ i tifosi della Juventus, per fare pensare a Zidane di avere in mano il suo pupillo, poi tutto è svaporato, forse anche per la richiesta di 160 milioni del Manchester United. E ora è difficile che si riapra qualcosa, non potendo esserci un sostituto per i Red Devils.

Zaniolo Nicolò: assente in attesa di giustificazione.
Serve la firma del genitore, in questo caso quella di papà Igor, sul contratto che legherà il talento di Zaniolo ai colori giallorossi fino al 2024. Se ne parla da mesi ma per il momento non è ancora realtà. Lo diventerà, con un buon aumento sullo stipendio attuale. Ma mentre il ragazzo dice che vuole ripercorrere le orme di Totti, sa benissimo che gli occhi delle grandi d’Italia e d’Europa gli sono addosso senza sosta. E quindi il tormentone può ripartire.

Fonte: "https://www.sportmediaset.mediaset.it/mercato/i-tormentoni-del-mercato-da-icardi-a-dybala-da-higuain-a-balotelli-ecco-a-che-punto-sono_7200220-201902a.shtml"

 

MotoGP Austria, prova di forza della Ducati di Dovizioso

Il forlivese piega Marquez con un sorpasso da paura all'ultima curva, Valentino Rossi ai piedi del podio

Andrea Dovizioso ha vinto il GP d'Austria e ritrovato un successo che gli mancava ormai dalla prima gara stagionale. Il forlivese della Ducati ha compiuto un vero e proprio capolavoro, tenendo il ritmo di Marquez e infilandolo con un sorpasso strepitoso all'ultima curva. Terzo posto per un ottimo Quartararo con la Yamaha Petronas, ai piedi del podio invece Valentino Rossi. Marquez resta saldamente leader del Mondiale, a + 58 su Dovizioso.

Il circuito di Spielberg continua ad essere terra di dominio Ducati. Il trionfo, questa volta, è stato però tutto di Dovizioso, fenomenale nel reggere il passo indiavolato di Marquez per l'intera gara, infastidirlo ad ogni staccata e poi infilarlo quando sembrava impossibile, uscendo fortissimo dalla curva 9 e poi beffandolo alla 10, quella prima del traguardo, in un ultimo giro da brividi. Il Mondiale resta un'utopia, perché il vantaggio che Marc è stato capace di costruirsi fin qui appare ancora incolmabile, ma per la Rossa di Borgo Panigale si è trattato di un'importantissima prova di forza. Delusione per l'altra Desmosedici ufficiale di Petrucci, che ha chiuso 9° al termine di un weekend da dimenticare. Il ternano è finito alle spalle anche di due rookie di lusso come Francesco Bagnaia (7° con la Ducati Pramac) e Miguel Oliveira (8° con la KTM Tech 3), entrambi al miglior risultato stagionale. Un risultato preziosissimo soprattutto per Pecco, che era reduce da cinque "zeri" nelle ultime sette gare.

È stata una gara tutto sommato positiva per le Yamaha, che arrivavano in Austria convinte di dover soffrire molto per la differenza di motore con Honda e Ducati: Quartararo è partito fortissimo dalla seconda casella, ma è stato presto risucchiato alle spalle della coppia di testa, riuscendo comunque a difendere il terzo gradino del podio e, soprattutto, regolando entrambe le M1 ufficiali. Un risultato strepitoso, soprattutto considerando il 10° posto del compagno di team Morbidelli. Valentino Rossi ha chiuso al 4° posto, tenendo a bada nel finale Vinales e la Suzuki di Rins. Per il Dottore si tratta del miglior risultato dal podio di Austin, ma la buona competitività di inizio stagione continua a essere un lontano ricordo.
Ennesimo fine settimana complicato per l'Aprilia: Aleix Espargaro ha centrato l'ingresso in zona punti (grazie anche alle 5 cadute di chi gli stava davanti), mentre Andrea Iannone non è andato oltre il 16° posto.

Fonte: "https://www.sportmediaset.mediaset.it/motogp/motogp-austria-prova-di-forza-della-ducati-di-dovizioso_7183237-201902a.shtml"

 

domenica 17 febbraio 2019

Wanda Nara in lacrime: "L'Inter è la nostra famiglia, vogliamo restare"

La moglie di Icardi: "Ho chiesto aiuto a Moratti perché Mauro era disperato"

Non è stata una settimana facile in casa Icardi e ora Wanda Nara ha raccontato la sua verità a Tiki Taka. La moglie e agente dell'attaccante dell'Inter ha versato anche qualche lacrima parlando di Moratti: "Gli ho chiesto aiuto perché Mauro stava soffrendo". Poi segnali distensivi verso il club nerazzurro: "L'Inter è la nostra famiglia e noi non vogliamo andare via". Sulla sassata: "Ero sotto shock e mi ha chiamato Marotta". 

Wanda Nara in lacrime: "L'Inter è la nostra famiglia, vogliamo restare"Wanda e Icardi hanno assistito dal vivo alla vittoria contro la Sampdoria: "Non abbiamo mai avuto dubbi sull'andare a vedere la partita con la Sampdoria: vado sempre allo stadio come moglie del capitano e come mamma di Valu che tifa Inter. Siamo usciti cinque minuti prima solo per una questione di sicurezza".

È stata una settimana difficile per via della fascia da capitano tolta: "A Mauro è come se gli avessero tolto una gamba. Lui è molto orgoglioso di quella fascia, di questa maglia: non ha mai giocato per i soldi. Mauro ci tiene tantissimo e la fascia la portava con orgoglio. Non avevo avvisaglie, nessuno ci ha detto niente nonostante sento tutti i giorni la società e ho avuto una riunione con loro di tre ore: l'ho saputo tramite twitter".

Momento emotivo con anche le lacrime quando si tocca l'argomento Moratti: "Ci siamo parlati. Gli ho mandato un messaggio per ringraziarlo delle belle parole che ha speso su Mauro. Gli ho chiesto aiuto perché Mauro stava soffrendo: questa situazione si deve risolvere".

Poi la paura per la sassata ricevuta sulla macchina: "Stavo andando a portare il mio figlio più piccolo alla partita verso le 8: non volevo farlo sapere, ma ho fatto denuncia ed è uscito fuori tutto. Per fortuna è successo in un punto dove c'erano le telecamere.  Non potevo chiamare Mauro perché dormiva e nemmeno la mia famiglia perché sta in Argentina, la mia famiglia è l’Inter e ho chiamato loro, poi ho ricevuto la telefonata di Marotta: ero sotto shock".

"Siamo una famiglia interista: Mauro ha fatto 120 gol con questa maglia ed è il primo che crede in questa squadra. Le parole di Marotta mi hanno fatto piacere. Vivo a Milano per l'Inter e non me ne voglio andare. Mauro è troppo sincero e questo può essere un difetto in questo mondo ipocrita. La nostra idea è quella di non lascirare l'Inter".

Sul rinnovo: "Io non ho mai chiesto un rinnovo alla società e ora non è la nostra priorità. Il mondo del calcio con le donne è duro. Se le mie dichiarazioni possano aver inciso? Lo dicono i giornali e non si può essere condizionati da quello, perché oggi dicono una cosa e dopodomani un’altra. Io sono a disposizione del club per avere un chiarimento. Però se parlo della formazione mi ci si scaglia addosso. A volte la gente capisce quello che vuole capire, senza parlare del fatto che noi donne siamo sempre un po’ bistrattate quando parliamo di calcio. Non sarà mai Mauro a chiedere il rinnovo, fino all’ultimo giorno in cui starà all’Inter. Lui gioca con il cuore per l’Inter".

Fonte: https://www.sportmediaset.mediaset.it/calcio/inter/wanda-nara-in-lacrime-l-inter-e-la-nostra-famiglia-vogliamo-restare-_1261840-201902a.shtml

 

lunedì 14 gennaio 2019

Intervista a Fabio Capello

Lo scudetto 2006 fa ancora discutere. La Juventus ha depositato ricorso al Collegio di Garanzia del Coni e ora è arrivata la bordata di Fabio Capello: "È stata una comica averlo assegnato all'Inter, una cosa nettamente ingiusta". A Radio Anch'io Sport l'allora allenatore bianconero spiega: "Non sono stati rispettati i tempi e le regole. Nnon è stata data la possibilità alla giustizia sportiva di operare correttamente. Guido Rossi (commissario straordinario della Figc) agì troppo frettolosamente".

"HIGUAIN NON È PIÙ LUI"

"A Higuain è rimasto dentro quel rigore sbagliato con la Juventus, da allora non è stato più lui. È un altro giocatore, ha perso intensità, restando più lontano dalla porta. Non so cosa gli è successo. Speriamo per il Milan che ritorni ad essere l'Higuain che tutti conosciamo. Fase calante della sua carriera? La qualità è sempre importante, fisicamente c'è un calo però l'intelligenza tattica e la capacità di essere presente nel posto giusto al momento giusto la si vede sempre, anzi si migliora".

"RAZZISMO? I GIOCATORI DOVREBBERO SEDERSI IN CAMPO"

"I giocatori dovrebbero sedersi in campo, e contro di loro non dovrebbero essere decise sanzioni. In questa maniera si aiuterebbe il pubblico sano, quelli che vogliono vedere giocare, e si spingerebbe quelli che fanno i buu a smettere e vergognarsi di quello che stanno facendo. L'Italia è l'unico posto dove ci sono gli ultras che comandano e i giocatori vanno a salutarli. Si dà troppa importanza a queste persone. Sono importanti l'85-90% delle persone che vengono allo stadio, non questi signori con striscioni, slogan e il potere ottenuto dalle società".

"MANCINI BRAVO CON I NUOVI TALENTI"

"Mancini ha fatto un buon lavoro mettendo alla prova i nuovi talenti italiani, hanno la capacità di giocare in Nazionale dove si possono prendere delle responsabilità. Ci vuole più coraggio per farli giocare i giovani e ora sembra che il coraggio sia arrivato". 

Fonte: " https://www.sportmediaset.mediaset.it/calcio/juventus/la-bordata-di-capello-comico-assegnare-lo-scudetto-2006-all-inter-_1255890-201902a.shtml"