ilcalcioelosportdiunavolta: aprile 2016

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mercoledì 20 aprile 2016

Spalletti chieda scusa a Totti e, finalmente, la pianti...

Totti ha reagito da fenomeno: è entrato a cinque minuti dalla fine e in due minuti ha ribaltato il risultato. La Caporetto di Spalletti.

 La Juve schiacciasassi (23 vittorie e 1 pareggio nelle ultime 24 partite di campionato) protende le mani verso il quinto scudetto consecutivo: ora le bastano 4 punti nelle ultime 4 gare, ma è soltanto questione di tempo. 
Impressionante la prova di forza dei bianconeri con la Lazio che ha resistito un tempo solo e poi è stata tradita dall'inguardabile Patric, espulso all’inizio della ripresa. 
Mandzukic e lo scatenato Dybala hanno inflitto a Simone Inzaghi la prima sconfitta della sua gestione.
Ma è la Roma a tenere banco nella serata dell’ultimo turno infrasettimanale del campionato che ha visto l’Inter cadere a Marassi e sprecare la grande occasione di portarsi a un punto dai giallorossi. Il cui vero problema non è il Capitano, ma Spalletti. La pessima gestione del caso Totti si è ritorta come un boomerang contro il tecnico che dopo il pareggio con il Bologna e il pareggio con l’Atalanta, rischiava la batosta in casa contro il Toro, anche a causa dello sciagurato Calvarese che ha negato ai giallorossi due rigori grandi come una casa. E quella decisione di inserire Totti al minuto 86, sul 2-1 per il Toro, sembrava l’ultimo oltraggio al Mito.
Che, invece, da Mito ha reagito, ribaltando la partita in due minuti e facendo impazzire l’Olimpico. Fra gol e assist, Francesco ha portato 5 punti alla Roma nelle ultime 3 partite e grazie a lui il vantaggio della Roma sull’Inter è di 7 punti. 
Ora Spaletti ci faccia un sacrosanto piacere: chieda scusa a Totti e, finalmente, la pianti. Fra cent’anni si parlerà ancora della Roma di Totti. Non sarà dato sapere di Spalletti.
 
Fonte: http://www.corrieredellosport.it/news/calcio/serie-a/roma/2016/04/20-10759127/jacobelli_e_ora_spallettichieda_scusa_a_tottie_finalmente_la_pianti/
 

martedì 12 aprile 2016

Migranti, barriera al Brennero

La decisione che riapre le ferite di settant’anni fa

Il «confine di seta»: filo spinato. Così sarà il Brennero, dopo la costruzione iniziata ieri della barriera voluta per fermare l’eventuale arrivo di profughi. Non sarà solo un «muro» tra Nord e Sud, tra due pezzi dell’Europa, tra l’Italia e l’Austria. 
Sarà di più: la spaccatura del piccolo mondo tirolese. 
Un incubo antico reso reale non da Roma, ma da Vienna. Un trauma inatteso. Vissuto da molti come un tradimento. 
«Sì, qualche volta ho ancora la sensazione di essere “prigioniero” dell’Italia», raccontava Silvius Magnago, il patriarca dei sudtirolesi, «capita quando passo la frontiera del Brennero. Avverto un certo disagio, come una fitta al cuore. 
Certo, se i confini fossero di seta così come forse saranno in futuro dentro l’Europa non mi capiterebbe, ma purtroppo così non è. E poi c’è sempre Roma, con le sue maledette tentazioni centralistiche»...

Fonte: "http://www.corriere.it/cronache/16_aprile_12/decisione-senza-chiamare-bolzano-62373004-0027-11e6-8c9c-128b0570e861.shtml"